giovedì 10 gennaio 2013

L'incredibile (anche per me) storia di Wyscout

Tratto da un'intervista realizzata da Federico Guerrini - Wired.it
http://italianvalley.wired.it/news/2012/06/08/wyscout-scouting-calcio-online-23466.html


Matteo. Ci racconti un po' come è cominciato tutto?

"Certo. Tutto è iniziato nel 2004. all'epoca, io, che sono laureato in Economia, lavoravo come analista di business per un'azienda informatica. Il calcio però era la mia passione, lo avevo anche praticato come sport e mi era rimasto in mente come l'allenatore, per impressionarci, ci facesse vedere dei video in Vhs con le azioni dei giocatori di serie A,. In quell'epoca, uscivano i primi programmi per realizzare Dvd, per cui ho chiamato un amico laureando in beni culturali e appassionato di nuove tecnologie e gli ho detto: perché non andiamo a riprendere le partite, creiamo un Dvd suddiviso in capitoli – tutti i calci d'angolo, tutti i gol, e via dicendo – e lo vendiamo alle società? Pensavo di avere avuto un'idea geniale, unica: poi ho cercato su Google:  analisi video partite e mi è uscita una sfilza di società che facevano questo lavoro, per cui abbiamo deciso di lasciar perdere la serie A e concentrarci sulle squadre liguri che militavano nei campionati minori". 


Non è finita qui, però, altrimenti non saremmo quindi a parlarne su Wired...

"No, infatti. Dopo un po' la voglia di provarci su scala più grande è tornata fuori, per cui abbiamo scritto a Serse Cosmi, che allora era allenatore del Genova, una lettera in cui spiegavamo chi eravamo e cosa facevamo. Simone l'ha aspettato fuori dalla stadio e gliel'ha data; il giorno dopo ci ha chiamato il club: l'idea gli interessava ed è iniziata così la nostra prima collaborazione con una squadra di vertice. Dopo un po' si è fatta viva anche la Sampdoria, che aveva sentito parlare di noi. Poi, quando Cosmi è andato ad allenare ad Udine ci ha per così dire, portato con sé. Da lì, grazie al passaparola, abbiamo iniziato ad avere sei o sette squadre di serie A come clienti". 

Wyscout era già diventata un'impresa vera e propria, la vostra principale attività lavorativa?

"No, eravamo ormai in quattro a occuparci della cosa, ma fino al 2006 avevamo sede in una stanzetta in un appartamento da universitari. Io poi avevo trovato lavoro in banca. La svolta è arrivata quando ci siamo accorti che il mondo dello scouting era molto arretrato dal punto di vista tecnologico. Sì, chi voleva poteva mandare il Dvd di un calciatore interessante a un procuratore sportivo o a un dirigente, ma questo metodo aveva diversi limiti; innanzitutto perché il filmato ci metteva del tempo ad arrivare, poi c'erano solo le azioni migliori, infine andava archiviato, il che significava pile e pile di Dvd accatastati, una confusione indescrivibile. Solo qualche società aveva una sua struttura di archiviazione interna. Così abbiamo pensato di mettere tutto online in modo che chiunque, da qualunque luogo, potesse accedere ai filmati che gli interessavano, opportunamente analizzati ed editati con il “tagging” delle immagini. Abbiamo trovato un business angel, un imprenditore originario di Chiavari, Antonio Gozzi, a cui è piaciuta l'idea di investire in un prodotto dei dei giovani delle sue zone. Per cui ho mollato il lavoro in banca e abbiamo cominciato a strutturare meglio l'azienda, abbiamo assunto in via definitiva il nome Wyscout". 

Quando avete capito di avercela fatta?

"Nel 2008 abbiamo iniziato a sviluppare il prodotto, a metà 2009 abbiamo iniziato ad affermarci in Italia e alle fine dello stesso anno abbiamo avuto i primi clienti esteri. A quell'epoca non eravamo ancora in grado di fare lo streaming dei filmati direttamente dal sito. Abbiamo fatto un accordo con una piccola azienda svizzera che si chiama xxx, che produceva set top box, quei dispositivi da mettere sopra ai televisori. Selezionavi col telecomando il nome del calciatore e ti faceva vedere le partite e le azioni di quest'ultimo. A quel punto il prodotto è esploso, ma dopo sei mesi ci siamo accorti le richieste dei clienti crescevano.... è uscito l'iPad ed è cambiato di nuovo tutto. Ci siamo recati apposta in America a comprare il prodotto e siamo stati poi fra i primi a sviluppare un'applicazione Web per iPad. Ne abbiamo distribuiti come gadget ai nostri clienti 120; specie per i procuratori, che girano molto, è lo strumento ideale. Clicchi sulla faccina del calciatore e ti appaiono i suoi video. I clienti sono impazziti…”

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